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UN "WAGNERIANO QUASI PERFETTO"?


Il Don Carlo verdiano alla Prima della Scala



Enrico Reggiani


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Incontro a cura di Enrico Reggiani (Università Cattolica del Sacro Cuore) 4 dicembre 2023 ore 20.30

L’Opera all’opera

Un “wagneriano quasi perfetto”?

Il Don Carlo verdiano alla Prima della Scala

 

 

Seguire le meraviglie dell’“Opera all’opera” e comprendere come in essa agisca il “sincretismo di una varietà di media artistici” equivale, secondo Philippe-Joseph Salazar (1980), ad affrontare un “problema arduo che interroga le scienze umane” e un’intera “enciclopedia semiotica”. Più l’approccio sarà consapevole e responsabile, più l’esperienza e la fruizione dell’“Opera all’opera” saranno complete e gratificanti.

 

La Prima della Scala propone quest’anno il Don Carlo di Giuseppe Verdi (1813-1901) nella sua versione in italiano del 1884. Le sue geniali caratteristiche fanno anche emergere la problematicità della “tradizionale concezione di Verdi e Wagner come opposti compositivi e culturali” (James Webster) e ne suggeriscono, invece, una diversa ispirata da dialogicità e complementarità, e implicitamente avallata dal Cigno di Bussetto ad esempio nel 1867, quando ironizzò su una sua definizione come “wagneriano quasi perfetto”, o nel 1875, quando confessò: “anch’io ho tentato la fusione della musica con il dramma e precisamente nel Macbeth, ma non potei scrivere da solo i libretti come fa Wagner”.

 

In continuità con precedenti serie di incontri proposte dal relatore presso la Casa della Cultura a partire dal 2016, anche l’iniziativa odierna sarà centrata su alcuni aspetti del Don Carlo (1884) verdiano che verranno affrontati mediante un approccio cultural-musicologico al fine di evidenziarne quanto Lawrence Kramer, uno dei massimi esponenti della Cultural Musicology, ha definito “musical subjectivity in history”. Obiettivo ultimo di tale approccio è proporre ai partecipanti una fruizione consapevole dell’”Opera all’opera” orientata in senso transdisciplinare, giacché, come insegna Gadamer in Verità e metodo, “il puro vedere, il puro udire, sono astrazioni dogmatiche, che riducono artificiosamente i fenomeni. La percezione coglie sempre un significato”.

 

L’incontro odierno è rivolto a studenti universitari, ad allievi delle varie istituzioni musicali, a docenti di discipline musicali negli istituti scolastici di ogni ordine e grado, a musicisti e musicologi di ogni età e a tutti gli appassionati musicofili con le più diverse competenze professionali e/o amatoriali.


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10 NOVEMBRE 2023