Silvia Vegetti  
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LA TAZZA SALVATA


Traumi storici: tracce, eredità, speranze



Silvia Vegetti


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Intervento introduttivo al convegno a cura del Centro Milanese di Psicoanalisi Cesare Musatti
TRAUMI STORICI: TRACCE, EREDITÀ, SPERANZE - La Tazza Salvata
GIORNATA DELLA MEMORIA 2020
Nel 75esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz

Ringrazio gli organizzatori di questa giornata e in particolare Anna Ferruta e Ronny Jaffè, per avermi concesso questo breve intervento.

Premetto che tutte le relazioni saranno registrate in streaming per cui, oltre ai presenti, molti altri potranno ascoltarle in diretta o successivamente.

La giornata è dedicata dal Centro Milanese di Psicoanalisi " Cesare Musatti" alla memoria della Shoah, e alla speranza che quella immane tragedia storica non debba ripetersi mai più. Tante saranno le voci che ascolteremo in tal senso ma quello che mi preme dire è che la Casa della Cultura non rappresenta qui un semplice contenitore. Oltre a essere onorata di ospitare questo Convegno, la Casa della Cultura ne condivide ragioni e passioni.

Le condivide perché le due istituzioni, il Centro Milanese di Psicoanalisi e la Casa della Cultura, via Corridoni e via Borgogna, nascono nel primo dopoguerra dallo stesso humus storico: l'antifascismo, la resistenza, la Costituzione, la democrazia.

E li uniscono, seppure in ambiti diversi, non poche finalità:

conservare e promuovere la memoria di eventi troppo presto consegnati all'oblio, ricercare la verità, educare alla giustizia e alla libertà, anche prendendosi cura delle parole, che non sono vane risonanze ma fatti che incidono sulle persone, sulla società, sulla storia.

Le accomuna infine lo stile intellettuale caratterizzato dal senso critico, dalla correttezza storica e filologica, dal rispetto della diversità e delle differenze, dalla promozione del dialogo e delle relazioni interpersonali.

Convergenze rappresentate in modo emblematico dalla figura di Cesare Musatti che, come un perno, le connette. Di entrambe infatti è stato promotore, animatore e per anni presidente.

Tante sono le iniziative condivise dalle due istituzioni ma mi sembra che quella di oggi si svolga in un clima diverso dalle precedenti perché l'antisemitismo sta assumendo in Europa e nel mondo i connotati dell'emergenza.

Tutti abbiamo condiviso le vicende di Liliana Segre e ne abbiamo apprezzato l'intelligenza e il coraggio. La sua volontà di contrastare l'odio razziale rappresenta, come direbbe Freud, un'opera di civiltà.

Non si può non essere allarmati dal riemergere di pulsioni antisemite, un virus maligno contro il quale gli anticorpi non bastano mai.

Il nostro domani è contrassegnato da un "mai più" che, per non ridursi a uno slogan, deve essere alimentato dalla memoria e dalla verità.

Memoria e verità assediate dalla tentazione di dimenticare e dai pregiudizi razziali confermati da una propaganda insinuante che fa leva sull'insicurezza e sulla paura.

Vorrei citare qui i dati di una recente ricerca svolta da Euromedia per conto per conto dell'Osservatorio Solomon.

L'1,3% degli Italiani ritiene che la Shoah sia una leggenda, il 10,5% non crede allo sterminio di 6 milioni di Ebrei, il 49% è convinto che il settore economico-finanziario

sia controllato interamente dagli Ebrei, il 46,9 pensa che gli Ebrei si ritengano superiori agli altri.

Anche la percezione della loro "presenza" sul territorio nazionale risulta distorta: il 36,6 % degli intervistati pensa che siano tra il 2 e il 10% della popolazione mentre il realtà sono soltanto lo 0,06%.

Dati pubblicati sul quotidiano l' "Avvenire" dello scorso 24 gennaio.

Appare chiaro che abbiamo sottovalutato la portata delle crescente ondata antisemita e ora è urgente mobilitare tutte le energie culturali per contrastarla perché diventi informazione corretta, educazione diffusa, etica della responsabilità individuale e collettiva. L'indifferenza alimenta l'odio e il silenzio favorisce l'oppressore per cui

l'augurio che rivolgo a questo incontro sta nel titolo di una poesia di Mario Luzi.

" Rimani tesa volontà di dire".

 

Vorrei infine esprimere le condoglianze della Casa della Cultura per la morte di Valeria Egidi Morpurgo, una psicoanalista di grande valore che ha propugnato, a fianco dello psichiatra e psicoanalista Enzo Morpurgo, la possibilità di portare la terapia di ispirazione psicoanalitica sul territorio in modo da dar voce e conforto alle persone emarginate e in generale di alleviare il "disagio della civiltà".

Per me è stata anche un'amica e come tale mi ha lasciato un vuoto incolmabile che solo il ricordo potrà medicare.

Vi ringrazio e vi auguro buon lavoro.

 

 

 


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31 GENNAIO 2020

 

 

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TRAUMI STORICI: TRACCE, EREDITÀ, SPERANZE
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