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La sera di giovedì 8 ottobre, dalle 18 alle 19, collegati on-line sul sito della Casa della Cultura di Milano, abbiamo presentato il suo ultimo libro dedicato a Muhammad, profeta di Dio, e alle sue biografie antiche e moderne... e qualche ora dopo ci ha lasciato per un improvviso attacco di cuore. La sua solida formazione in filosofia medievale lo aveva condotto presto a imparare l'arabo e a specializzarsi nella storia e nel pensiero nella civiltà islamica. Riassumere in poche righe un rapporto di amicizia e di collaborazione durato decenni non è facile, anche a motivo dell'emozione che ancora non mi rende capace di metabolizzare una simile e subitanea perdita. Credo che la cosa migliore sia quella di dar spazio alle sue opere, nelle quali si è accostato con estremo rispetto, ma anche con rigore scientifico a moltissimi temi che lo appassionavano e che offrono un'idea dell'ampiezza e della profondità dei suoi interessi. Il Corano, anzitutto, già con La Surah della Caverna. Meditazione filosofica sull'Unicità di Dio (Pubblicazioni della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Milano, n. CXXV, La Nuova Italia, Firenze 1986) fino ai più recenti Il Corano e la sua interpretazione (Laterza, Roma-Bari, 2004) e L’esegesi musulmana del Corano nel secolo Ventesimo (Morcelliana, Brescia 2008), un Testo sacro dunque di 'altra' tradizione ma ciò nonostante seriamente preso in considerazione e indagato nell'ambito del più generale tema del monoteismo, che lo accomuna ma anche lo distingue dalla 'rivelazione' ebraico-cristiana, seguito da studi sull'esegesi islamica classica e fino a nuove possibili ermeneutiche che faticosamente si stanno affacciando anche tra studiosi musulmani, alcuni dei quali Massimo conosceva p,personalmente. Ad veri e propri giganti del pensiero religioso islamico si è inoltre dedicato, sia proseguendo e ampliando il ventaglio degli approfondimenti coranici, come in Le perle del Corano (Rizzoli, Milano 2000) e I Bei Nomi di Dio: Teologia e filosofia in al-Ghazali (“Rivista di Storia della Filosofia”, LXI (2006), 1, pp. 55-66) sia pubblicandone e commentandone opere, alcune delle quali non ancora disponibili in italiano: al-Ghazali, La Bilancia dell’azione ed altri scritti (UTET, Torino 2005), Averroè, Il Trattato Decisivo (BUR Rizzoli, Milano, 1994), Averroè, L'Incoerenza dell'incoerenza dei filosofi (Classici della filosofia, U.T.E.T., Torino, 1997).
![](http://www.casadellacultura.it/userimage/fotoMassimo.jpg)
Fondamentali sono stai anche altri suoi contributi più specificamente filosofici e storici Introduzione alla filosofia islamica (Laterza, Roma-Bari, 2004, tradotto in spagnolo da Biblioteca Nueva, Madrid 2006 e in inglese da Edinburgh University Press, Edinburgh 2008); La teoria del socialismo in Egitto (Centro Culturale al-Farabi, Palermo 1987); L’Egitto di Mubarak. Problemi politici attuali e prospettive (“Nuova Rivista Storica”, LXXVII/1993, 1, pp. 55-76), Storia dell’Egitto contemporaneo (Edizioni Lavoro, Roma 2005, tradotto anche in arabo), Storia del Medio Oriente (1798-2005) (Il Mulino, Bologna, 2006), Arcipelago Islam. Tradizione, riforma e militanza in età contemporanea (Laterza, Roma-Bari, 2007, con K. Mezran); Islam e politica, (Il Mulino, Bologna 2003. Trad. spagnola Islam y politica, Biblioteca Nueva, Madrid, 2003); Ideologia e politica nell’Islam. Tra utopia e prassi (Il Mulino, Bologna 2008); L'alternativa islamica (Bruno Mondadori, Milano 2012), Quale Islam? Jihadismo, radicalismo, riformismo (La Scuola, Brescia 2015), L'Islam, religione dell'Occidente (Mimesis, Milano 2016) e La politica nell'Islam. Una interpretazione (Il Mulino, Bologna 2019).
Insieme anche a molti interventi in convegni, seminari e conferenze Campanini ha mostrato, oltre al rigore scientifico, una profonda empatia per per l'argomento di cui trattava, cosa che gli è stata a volte ingiustamente rimproverata: non sarebbe neppure auspicabile che chi ha dedicato una vita intera a qualcosa non abbia anche sviluppato almeno un con-sentire, senza il quale non credo sia neppure immaginabile 'capire'. Il fatto è che si è trattato di uno studioso anche impegnato, militante, col quale si poteva anche essere in disaccordo per differenti approcci o valutazioni, ma sempre disposto a confrontarsi, ascoltando e tornando a cercare. Qualità rara in genere, ma in modo particolarissimo oggi per tutto quanto riguarda l'islam e i musulmani, tema quanto mai controverso che spesso suscita reazioni tanto partigiane quanto superficiali. Riprendere in mano i suoi scritti potrebbe far bene a molti, non soltanto per ricordarlo e tributargli un giusto riconoscimento, ma per approfittare di quanto a saputo fare, fino all'ultimo, con ammirevoli dedizione e competenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA 09 OTTOBRE 2020 |