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PER CARLO SMURAGLIA


Partigiano, politico, avvocato, accademico, Garante della CdC






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Carlo Smuraglia non è più con noi: se n’è andato dopo una vita spesa sempre in prima fila, in difesa dei valori dell’antifascismo.

Partecipò giovanissimo alla lotta di liberazione, arruolandosi nell’Esercito di liberazione nazionale.

Nel dopoguerra si affermò come avvocato protagonista di processi decisivi: fu, con Lelio Basso, difensore dei partigiani messi in stato d’accusa nel dopoguerra e, poi, dopo la strage di piazza Fontana, fu avvocato, a fianco di Licia Pinelli e delle figlie, nei grandi processi sulla strage di Stato.

Militante da sempre nel Partito Comunista occupò ruoli di grande rilievo istituzionale: Presidente del Consiglio Regionale Lombardo, capogruppo a Palazzo Marino, senatore della Repubblica.

Membro del CSM svolse un ruolo di grande importanza anche nell’organismo di autogoverno della magistratura.

Nell’ultimo periodo della sua vita fu Presidente dell’Anpi, circondato da grande fama e rispetto. Fino a diventarne, negli ultimissimi anni, Presidente emerito.

La sua vita di militante politico e di studioso – fu professore presso l’Università statale di Milano – si è sempre naturalmente intrecciata con quella della Casa della Cultura: innumerevoli sono le sue partecipazioni a incontri pubblici e a presentazioni di libri in via Borgogna. Tanto che a tutti parve naturale, anni fa, nominarlo Garante della nostra Istituzione.

Chi scrive ha un ricordo vivissimo delle mille e mille occasioni di interazione politica e di vicinanza culturale e umana. Abbiamo partecipato assieme a tante battaglie per la difesa della Costituzione e per la diffusione dei valori dell’antifascismo. Negli ultimi anni abbiamo sempre presentato e discusso i suoi libri, fino agli ultimissimi: “Con la Costituzione nel cuore” e “Antifascismo quotidiano”.

In questo momento mi si affollano in testa mille e mille ricordi, dalla prima occasione di incontro, a Brescia, quando intervenne al primo incontro pubblico sulla strage di piazza Fontana. Fino agli anni di intensissima collaborazione politica, a cavallo degli anni Ottanta e Novanta. E poi nei comuni del Sud Milano, il collegio senatoriale dove era stato eletto. Ricordo i tanti incontri nel suo studio e le mille riunioni a cui abbiamo partecipato assieme. Con particolare affetto ricordo l’ultimo dibattito, quando con un circolo del Pd abbiamo presentato e discusso “da remoto” – come era inesorabile in tempi di Covid – il suo ultimo libro sull’antifascismo quotidiano.

Ora Carlo ha intrapreso l’ultimo viaggio, ma ci lascia un patrimonio di idee e di valori da salvaguardare e da far vivere. Anche chi ha avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo bene e di collaborare con lui oggi può aggiungere solo una cosa: riposa in pace.

 


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31 MAGGIO 2022