Renzo Riboldazzi  
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OLTRE IL BUIO DELL'URBANISTICA


È online il fascicolo con tutti i testi di Città Bene Comune 2020



Renzo Riboldazzi


altri contributi:



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La rubrica Città Bene Comune del sito web della Casa della Cultura di Milano – i cui contributi pubblicati nel 2020 sono raccolti in questa antologia – si è inaugurata nell’anno della pandemia, subito prima che questa deflagrasse, con un testo intitolato Saper guardare il buio (9 gennaio 2020). Qui, come un presagio, l’autrice, Lidia Decandia, imbastisce la sua riflessione sul libro curato da Antonio De Rossi, Riabitare l’Italia. Le aree interne tra abbandoni e riconquiste (Donzelli, 2018), a partire da un passo di Giorgio Agamben in cui il filosofo «ci invita, per comprendere l’attualità del nostro tempo, a sostare di fronte al buio per imparare a percepirlo». Il buio in quel caso era quello delle «aree “rimaste celate e ai margini dello sviluppo”, lontane dai centri di servizio, caratterizzate da fenomeni di invecchiamento, spopolamento e declino economico», mentre quello che di lì a breve avrebbe avvolto la vita di ciascuno di noi (urbana ed extraurbana) – sottraendoci, talvolta, oltre che gli affetti più cari, molte delle cose della nostra quotidianità che davamo per scontate, prima tra tutte la libertà – è quello provocato dal virus Covid-19. Di fronte a entrambe le condizioni il sostare – nel primo caso un invito, nel secondo un’imposizione – appare quanto mai utile per consentire il maturare di una riflessione volta alla comprensione profonda della realtà – lontana da stereotipi o superficiali interpretazioni – su cui appoggiare una qualche idea di futuro: quella che dovrebbero sempre contenere le politiche e i piani urbani e territoriali. «Con uno sguardo molteplice e attento – scrive Decandia – i saggi [contenuti nel volume curato da De Rossi] provano ad inseguire i balenii, le lucciole […] che danzano nelle pieghe di queste aree e che si riappropriano in forme nuove e inedite dei patrimoni ereditati dalla storia; provando a costruire inedite forme di economie, di comunità e di società e sperimentando alternative forme di mobilità». E con uno sguardo altrettanto attento ai balenii e alle lucciole dell’inattesa realtà in cui siamo stati catapultati lo scorso anno abbiamo provato a interpretarla, a riorganizzarla con una rapidità inimmaginabile fino a qualche mese prima – pensiamo al lavoro a distanza, alla didattica online, al ricorso estensivo del commercio praticato attraverso piattaforme digitali con consegna dei prodotti a domicilio – e abbiamo, in qualche modo, nei fatti e forse senza neppure esserne troppo consapevoli, tratteggiato i contorni di un possibile futuro.

Quella a cui siamo stati costretti nei mesi immediatamente successivi lo scoppio della pandemia e a singhiozzo fino a oggi non è stata, dunque, almeno in prima battuta e dal punto di vista sociale, una pausa di riflessione collettiva commisurata alla portata di ciò che stavamo vivendo e di ciò che in quattro e quattr’otto avremmo dovuto cambiare nel nostro modo di vivere. Per molti versi, cioè, ciò a cui siamo stati costretti non è stato un vero e proprio sostare di fronte al buio per capire a fondo ciò che stava succedendo e ponderare i possibili effetti di lungo periodo delle decisioni collettive prese in quel terribile frangente. Piuttosto, si è trattato di un’incredibile reazione corale che, seppur scomposta e con molti limiti, ha consentito alla società di rialzarsi, di rimettere in ordine – quello vecchio o uno del tutto nuovo – molti dei tasselli dell’organizzazione sociale che la contraddistingueva. E se questo esercizio si consolidasse nel tempo costituirebbe probabilmente uno dei lasciti più interessanti di questa drammatica vicenda. Questo non tanto nell’ipotesi di assumerlo come modus operandi imprescindibilmente fiducioso nella possibilità di uscire da qualsiasi situazione senza preparazione e/o previsione com’è abbondantemente avvenuto in Italia o nelle società occidentali nel secolo scorso e, più in generale, in quelle dove via via un capitalismo omologante ha imposto le sue regole nell’organizzazione sociale e nelle trasformazioni urbane e territoriali. Quanto come abilità collettiva all’alternativa, alla riconfigurazione, al riadattamento, alla resilienza: un approccio quanto mai utile – anche in vista degli effetti dei cambiamenti climatici (e con questi di quelli sociali e ambientali) che con ogni probabilità investiranno le città e i territori in cui viviamo – su cui occorrerà riflettere per i suoi impatti sulle politiche e la pianificazione urbana e territoriale. Se tale approccio fosse sistematicamente esteso anche a queste, infatti, si accentuerebbe ulteriormente la crisi identitaria di un’urbanistica intesa come forma di previsione di lungo periodo dei destini di città e territori e, con essi, di società, paesaggi, economie…

 

...clicca qui per continuare la lettura di questo testo e dei contributi di Marcello Balbo, Paolo Baldeschi, Camillo Boano, Matteo Bolocan Goldstein, Luca Bottini, Sergio Brenna, Federico Camerin, Leonardo Ciacci, Oriana Codispoti, Giancarlo Consonni, Alessandra Criconia, Francesco de Agostini, Lidia Decandia, Matteo Del Fabbro, Giuliano Della Pergola, Vittorio Ferri, Patrizia Gabellini, Luca Gaeta, Francesco Gastaldi, Francesco Indovina, Martina Landsberger, Francesco Lazzari, Roberto Leggero, Carlo Magnani, Aldo Masullo, Alfredo Mela, Lodovico Meneghetti, Ezio Micelli, Fausto Carmelo Nigrelli, Giampaolo Nuvolati, Carlo Olmo, Gianni Ottolini, Pier Carlo Palermo, Gabriele Pasqui, Agostino Petrillo, Mario Pezzella, Luigi Piccioni, Paolo Pileri, Piero Ostilio Rossi, Leonardo Samonà, Agata Spaziante, Walter Tocci, Franco Vaio, Andrea Villani, Edoardo Zanchini, Luca Zevi relativi ai libri di Antonio Accetturo, Michele Achilli, Luca Alteri, Marcella Aprile, Alessandro Barile, Cristoforo Sergio Bertuglia, Cristina Bianchetti, Ismael Blanco, Guido Borelli, Pier Luigi Bottino, Lucius Burckhardt, Federico Camerin, Massimiliano Cannata, Lucina Caravaggi, Orazio Carpenzano, Maurizio Carta, Paolo Ceccarelli, Carlo Cellamare, Giuliana Chiaretti, Alessandra Criconia, Guido de Blasio, Antonio De Rossi, Giuseppe Di Benedetto, Antonio di Campli, Giovanni Maria Flick, Imma Forino, Paola Foschi, Laura Fregolent, Francesco Gastaldi, Jane Jacobs, Piero Lacorazza, Henri Lefebvre, Michel Lussault, Michele Manigrasso, Anna Marson, Marco Martella, Lorenzo Mingardi, Giorgio Nebbia, Oriol Nello, Carlo Olmo, Rosario Pavia, Giorgio Piccinato, Marco Ponti, Davide Ponzini, Luca Raffini, Décio Rigatti, Beppe Sala, Rossana Torri, Antonio Tosi, Elio Trusiani, Franco Vaio, Massimo Venturi Ferriolo


© RIPRODUZIONE RISERVATA

10 DICEMBRE 2021

CITTÀ BENE COMUNE

Ambito di riflessione e dibattito sulla città, il territorio, l'ambiente, il paesaggio e le relative culture progettuali

ideato e diretto da
Renzo Riboldazzi

prodotto dalla Casa della Cultura e dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano

in redazione:
Elena Bertani
Luca Bottini
Oriana Codispoti
Filippo Maria Giordano
Federica Pieri

cittabenecomune@casadellacultura.it

iniziativa sostenuta da:
DASTU - Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano
 

 

 

Conferenze & dialoghi

2017: Salvatore Settis
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

2018: Cesare de Seta
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

2019: G. Pasqui | C. Sini
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

2021: V. Magnago Lampugnani | G. Nuvolati
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

 

 

Gli incontri

- cultura urbanistica:
2021: programma/1,2,3,4
 
- cultura paesaggistica:

 

 

Gli autoritratti

2017: Edoardo Salzano
2018: Silvano Tintori
2019: Alberto Magnaghi

 

 

Le letture

2015: online/pubblicazione
2016: online/pubblicazione
2017: online/pubblicazione
2018: online/pubblicazione
2019: online/pubblicazione
2020: online/pubblicazione
2021:

F. Bottini, M. De Gaspari, Periferie? Un limbo di disagio pianificato, commento a: Nuove periferie (num. mon. di "Scomodo", 2021)

M. Secchi, Spazi aperti tra innovazione e banalizzazione, commento a: M. Mareggi (a cura di), Spazi aperti (Planum Publisher, 2021)

M.Vergani, Per un'etica ambientale intergenerazionale, commento a: F. G. Menga, L’emergenza del futuro (Donzelli, 2021)

R. Rossi, L'illusione di una città ideale, commento a: S. Misiani, R. Sansa, F. Vistoli, Città di fondazione (FrancoAngeli, 2020)

C. Cellamare, Cambiare le periferie ripoliticizzandole, commento a: F. Cognetti, D. Gambino, J. Lareno Faccini, Periferie del cambiamento (Quodlibet, 2020)

F. Ventura, Per una critica dei principi territorialisti, commento a: Alberto Magnaghi, Il principio territoriale (Bollati Boringhieri, 2020)

F. Camerin, L'urbanistica contrattatafa bene alla rendita, commento a: Lo stadio degli inganni (DeriveApprodi, 2020)

P. Castoro, Biopolitica e mondo comune, commento a: O. Marzocca, Biopolitics for Beginners (Mimesis Int., 2020)

C. Olmo, Biografia (e morfologia) di una strada, commento a: C. Barioglio, Avenue of the Americas (FrancoAngeli, 2021)

A. Calafati, Il declino di Torino: una lezione per la città, commento a: A. Bagnasco, G. Berta, A. Pichierri, Chi ha fermato Torino? (Einaudi, 2020)

A. Bonomi, Quali politiche per la città di oggi?, commento a: C. Tajani, Città prossime (Guerini, 2021)

L. Marescotti, L'Urbanistica innanzitutto, commento a: C. Sambricio, P. Ramos (a cura di), El urbanismo de la transición (Ayuntamiento de Madrid, 2019)

M. Ruzzenenti, Il territorio dopo il Covid (e prima del PNRR), commento a: A. Marson, A. Tarpino (a cura di), Abitare il territorio al tempo del Covid (num. spec. di “Scienze del territorio”, 2020)

R. Pavia, Le città di fronte alle sfide ambientali, commento a: Livio Sacchi, Il futuro delle città (La nave di Teseo, 2019)

C.Salone, Oltre i distretti, dentro l'urbano, commento a: C. Mattioli, Mutamenti nei distretti (FrancoAngeli, 2020)

O. Marzocca, L'ambiente dell'uomo e l'indifferenza di Gaia, commento a: A. Magnaghi, Il principio territoriale (Bollati Boringhieri, 2020)

G. Consonni, Il passato come risorsa del progetto, commento a: A. Lanzani, Cultura e progetto del territorio e della città (FrancoAngeli 2020)

F. Indovina, Urbanistica? Bologna docet, commento a: R. Scannavini, Al centro di Bologna, 1965-2015 (Costa Editore, 2020)

S. Brenna, È questa l’urbanistica che vogliamo?, Commento a: P. Berdini, Lo stadio degli inganni (DeriveApprodi, 2020)

S. Moroni, Oltre la retorica dell’attivismo civico, commento a: C. Pacchi, Iniziative dal basso e trasformazioni urbane (Bruno Mondadori, 2020)

P. Pardi, Dal territorio una nuova democrazia, commento a: A. Magnaghi, Il principio territoriale (Bollati Boringhieri, 2020)

L. Carbonara, Riappropriarsi delle origini (di Mogadiscio), commento al catalogo della mostra curata da K. M. Abdulkadir, G. Restaino, M. Spina

C. Diamantini, La città nella tela del ragno, commento a: R. Keeton, M. Provost, To Built a City in Africa (nai010 publishers, 2019)

C. Petrognani e A. P. Oro, Paesaggi della pluralità, commento a: E. Trusiani et al. (a cura di), Paisagem cultural do Rio Grande do Sul, supplemento al n. 24/2021 di “Visioni LatinoAmericane”

E. Scandurra, Roma, e se non capitasse niente?, Commento a: W. Tocci, Roma come se (Donzelli, 2020)

G. Demuro, Custodire la bellezza insieme, commento a: G. Arena, I custodi della bellezza (Touring Club Italiano, 2020)

A. Casaglia, L'invenzione (e l'illusione) dei confini, commento a: L. Gaeta e A. Buoli (a cura di), Transdisciplinary Views on Boundaries (Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, 2020)

R. Pugliese, Comporre nuove urbanità, commento a: A. De Rossi (a cura di), Riabitare l'Italia. Le aree interne tra abbandoni e riconquiste (Donzelli, 2018)

L. Bonesio, Dall'uso-consumo all'uso-cura del mondo, commento a: O. Marzocca, Il mondo comune (Manifestolibri, 2019)

G. Amendola, La città è fatta di domande, commento a: A. Mazzette e S. Mugnano (a cura di), Il ruolo della cultura nel governo del territorio (FrancoAngeli 2020)

C. Bianchetti, Incoraggiare rotture e nuovi germogli, commento a: Camillo Boano, Progetto Minore (LetteraVentidue, 2020)

M. Balbo, La città pensante, commento a: A. Amin, N. Thrift, Vedere come una città (Mimesis, 2020)

G. Pasqui, La ricerca è l'uso che se ne fa, commento a: P. L. Crosta, C. Bianchetti, Conversazioni sulla ricerca (Donzelli)

R.R., L'Urbanistica italiana si racconta, introduzione al video: E. Bertani (a cura di), Autoritratto di Alberto Magnaghi (Casa della Cultura 2020)

S.Saccomani, La casa: vecchie questioni, nuove domande, commento a: M. Filandri, M. Olagnero, G. Semi, Casa dolce casa? (il Mulino, 2020)

G. Semi, Coraggio e follia per il dopo covid, commento a: G. Nuvolati, S. Spanu (a cura di), Manifesto dei Sociologi e delle Sociologhe dell’Ambiente e del Territorio sulle Città e le Aree Naturali del dopo Covid-19, (Ledizioni, 2020)

R. Riboldazzi, Per una critica urbanistica, introduzione a: Città Bene Comune 2019 (Ed. Casa della Cultura, 2020)

M. Venturi Ferriolo, Contemplare l'antico per scorgere il futuro, commento a: R. Milani, Albe di un nuovo sentire (il Mulino, 2020)

S. Tagliagambe, L'urbanistica come questione del sapere, commento a: C. Sini, G. Pasqui, Perché gli alberi non rispondono (Jaca Book, 2020)

G. Consonni, La coscienza di luogo necessaria per abitare, commento a: A. Magnaghi, Il principio territoriale (Bollati Boringhieri, 2020)

E. Scandurra, Nel passato c'è il futuro di borghi e comunità, commento a: G. Attili – Civita. Senza aggettivi e senza altre specificazioni (Quodlibet, 2020)

R. Pavia, Roma, Flaminio: ripensare i progetti strategici, commento a: P. O. Ostili (a cura di), Flaminio Distretto Culturale di Roma (Quodlibet, 2020)

C. Olmo, La diversità come statuto di una società, commento a: G. Scavuzzo, Il parco della guarigione infinita (LetteraVentidue, 2020)

F. Indovina, Post-pandemia? Il futuro è ancora nelle città, commento a: G. Amendola (a cura di), L’immaginario e le epidemie (Mario Adda Ed., 2020)

G. Dematteis, Il territorio tra coscienza di luogo e di classe, commento a: A. Magnaghi, Il principio territoriale (Bollati Boringhieri, 2020)

M. Ruzzenenti, Una nuova cultura per il bene comune, commento a: G. Nuvolati, S. Spanu (a cura di), Manifesto dei sociologi e delle sociologhe dell’ambiente e del territorio sulle città e le aree naturali del dopo Covid-19 (Ledizioni, 2020)

F. Forte, Una legge per la (ri)costruzione dell'Italia, commento a: M. Zoppi, C. Carbone, La lunga vita della legge urbanistica del '42 (didapress, 2018)

F. Erbani, Casa e urbanità, elementi del diritto alla città, commento a: G. Consonni, Carta dell’habitat (La Vita Felice, 2019)

P. Pileri, Il consumo critico salva territori e paesaggi, commento a, A. di Gennaro, Ultime notizie dalla terra (Ediesse, 2018)