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L'URBANISTICA ITALIANA SI RACCONTA


È online l’autoritratto di Pier Luigi Cervellati



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“Quando il ricordo è radice, il futuro avrà un fiore”. Si apre con questa dedica dei Modena City Ramblers “ai giovani, che sono il presente” l’ultimo autoritratto di Città Bene Comune. Dopo Edoardo Salzano (2017), Silvano Tintori (2018) e Alberto Magnaghi (2019), a raccontarsi questa volta è Pier Luigi Cervellati in un nuovo avvincente filmato di Elena Bertani, film-maker d’eccezione per sensibilità e poesia. Dalla sua casa-studio nel cuore della città felsinea, tra gli oggetti di una vita, Cervellati ci racconta di sé e del suo inscindibile legame con Bologna. Una narrazione affabile che muove dalla sua formazione per ripercorrere una decennale esperienza di amministratore-urbanista: le scelte, gli incontri, i sogni e le delusioni. Al tempo stesso, Cervellati dà a tutti noi una duplice lezione: di vita e di urbanistica, avvalorando l’idea che, in fondo, per i grandi siano una cosa sola.

L’urbanistica di Cervellati non è una disciplina astrusa fatta di norme, linguaggi, strumenti che ai più risultano illeggibili e respingenti, ma una pratica fatta di senso, passione civile, umanità e sogno. Quel senso comune che molte scelte progettuali delle città in cui viviamo hanno perso, piegate – senza pietà, pudore e con scarsa resistenza – a interessi di parte. Quella passione civile che amministratori e urbanisti sempre più disdegnano a favore di slogan che il più delle volte lasciano trasparire una certa povertà di ideali. Quell’umanità che i singoli e le comunità sembrano aver smarrito dando luogo a città e territori dove separatezza, disuguaglianze e indifferenza la fanno da padrone. Quel sogno di giustizia e di bellezza che, più che alla nostra quotidiana esperienza, appartiene a quelle generazioni di architetti, urbanisti e amministratori che paiono perlopiù estinte.

Cervellati sa parlare a tutti. Usa parole semplici. Non si nasconde dietro ai tecnicismi come fanno quanti, il più delle volte, non hanno nulla o hanno poco da dire. Non nasconde paure, debolezze, gli inciampi che la vita gli ha riservato. Difende la sua idea di città. Più che sui successi per cui è noto a livello internazionale e a cui hanno guardato generazioni di pianificatori, ritorna sulle incomprensioni che le sue scelte hanno generato. Ne ribadisce con convinzione le motivazioni: ancora un tentativo di persuadere – con la limpidezza del pensiero e la fermezza delle parole – che un’idea di città diversa da quella che è venuta avanti nell’ultimo mezzo secolo è possibile. Che con un po’ di coraggio si possono imboccare strade differenti da quelle che il libero mercato (libero per chi?) impone ovunque. Con qualche prezzo, certo, quello che pagano sempre quanti credono in un ideale.

Così i fotogrammi corrono via, veloci. E le parole fanno spazio a musiche struggenti e a bellissime immagini, nuove o di repertorio. Molte sono patrimonio comune: per esempio, quelle di Bologna, delle sue strade o dei suoi portici, così come quelle della strage alla stazione nel 1980 quando Cervellati era assessore. Altre sono del tutto personali. Insieme fanno venire a galla i ricordi – che, certo, nel suo caso sono radici che hanno dato fiori –: quelli dei bombardamenti, dello sfollamento e della violenza fascista; quelli del liceo quando inizia a “capire le differenze di classe”; quelli dell’università a Firenze e delle “bellissime lezioni di Ludovico Quaroni”. E poi gli incontri: quello, fondamentale per la sua carriera di urbanista militante, con Giuseppe Campos Venuti o quello con Leonardo Benevolo. E ancora le vicende che stanno dietro certe scelte urbanistiche. Come la riunione con i dirigenti del Pci ai tempi del suo celeberrimo piano per Bologna che, a differenza di quanto si era fatto nel dopoguerra e si stava facendo nel resto d’Italia, non costruiva periferie ma rinfocolava la vita della città. Una città per tutti. Dove la bellezza e l’urbanità sono di casa.

R.R.

 

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

16 DICEMBRE 2022

CITTÀ BENE COMUNE

Ambito di riflessione e dibattito sulla città, il territorio, l'ambiente, il paesaggio e le relative culture progettuali

ideato e diretto da
Renzo Riboldazzi

prodotto dalla Casa della Cultura e dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano

in redazione:
Elena Bertani
Luca Bottini
Oriana Codispoti
Filippo Maria Giordano
Federica Pieri

cittabenecomune@casadellacultura.it

iniziativa sostenuta da:
DASTU - Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano
 

 

 

Conferenze & dialoghi

2017: Salvatore Settis
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

2018: Cesare de Seta
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

2019: G. Pasqui | C. Sini
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

2021: V. Magnago Lampugnani | G. Nuvolati
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

 

 

Gli incontri

2021: programma/1,2,3,4
2022: programma/1,2,3,4
 
 

 

Gli autoritratti

2017: Edoardo Salzano
2018: Silvano Tintori
2019: Alberto Magnaghi

 

 

Le letture

2015: online/pubblicazione
2016: online/pubblicazione
2017: online/pubblicazione
2018: online/pubblicazione
2019: online/pubblicazione
2020: online/pubblicazione
2021: online/pubblicazione
2022:

 

 

 

 

M. Alioni, Un mundo donde quepan muchos mundos, commento a: C. Boano, A. di Campli (a cura di), Decoloniare l’urbanistica (LetteraVentidue 2022)

P. Perulli, L'urbanità non è marketing, commento a: Carlo Ratti, Urbanità (Einaudi 2022)

G. Nuvolati, Anche lo spazio fa la società, commento a: M. Bergamaschi, A. Lomonaco, Esplorare il territorio (FrancoAngeli 2022)

M. Agostinelli, Più ecologia, meno disuguaglianze, commento a: E. Scandurra, La svolta ecologica (DeriveApprodi 2022)

P. Vitillo, Urbanistica? Contrattare si può, commento a: L. Gaeta, Urbanistica contrattuale (FrancoAngeli, 2021)

O. de Leonardis, Le città sono persone che fanno cose, commento a: P. L. Crosta, C. Bianchetti, Conversazioni sulla ricerca (Donzelli 2021)

F. Governa, Un'idea di geografia, commento a: G. Dematteis, Geografia come immaginazione (Donzelli 2021)

R. Pavia, Le strade sono architetture (ma non solo), commento a: R. Secchi, L. Bochicchio, L’architettura della strada (Quodlibet 2020)

D. Patassini, Sul pensiero critico di Massimo Quaini, commento a: D. Poli et al. (a cura di), Il pensiero critico fra geografia e scienza del territorio (Firenze University Press 2021)

A. Balducci, Innovazione sociale e pianificazione, insieme, commento a: E. Manzini, Abitare la prossimità (Egea 2021)

G. Consonni, Le parole come abito morale, commento a: G. Scaramuzza, In fondo al giardino (Mimesis 2015)

G. Amendola, Progettare il futuro della città impresa, commento a: G. Dioguardi, L’impresa enciclopedia (Guerini Next 2022)

G. Pasqui, Case pubbliche: una questione aperta, commento a: A. Delera, E. Ginelli, Storie di quartieri pubblici (Mimesis 2022)

C. Olmo, Per una progressive age, riflessione a partire da: D. T. Rodgers, Atlantic Crossings (Harvard University Press 1998)

R. Budini Gattai, Abitare le città storiche, patrimoni viventi, commento a: I. Agostini, D. Vannatiello, Une ville à habiter (Eterotopia France 2022)

G. Fossa, Urbanistica a Milano tra guerra e dopoguerra, commento a: R. Busi, 1944-1946 Piani per la Milano del futuro ovvero La solitudine del tecnico (Maggioli 2020)

A. di Campli, Forme ed ecologie della coesistenza, commento a A. Gabbianelli, La differenza amazzonica (LetteraVentidue 2021)

M. C. Ghia, Roma: una città reale, molte immaginarie, commento a: P. O. Rossi, La città racconta le sue storie (Quodlibet 2021)

G. Consonni, Una città visionaria per catturare l'incanto, commento a: N. Dal Falco, Un viaggio alla Scarzuola (Marietti 2021)

L. P. Marescotti, Pianificare è necessario, nonostante tutto, riflessione a partire dai libri di: F. Schiaffonati (Lupetti 2021), P. Portoghesi (Marsilio, 2019), G. Piccinato (Roma-Tre Press), et al.

L. Rossi, La cartografia come spazio di vita, commento a: D. Poli, Rappresentare mondi di vita (Mimesis 2019)

C. Tedesco, Una cultura urbana che riparta dal vissuto, commento a: C. Cellamare, F. Montillo, Periferia. Abitare Tor Bella Monaca (Donzelli 2020)

M. Barzi, Indagare i margini, ovunque si trovino, commento a: J. L. Faccini, A. Ranzini, L’ultima Milano (Milano, Fondazione G. Feltrinelli 2021)

C. Mazzoleni, Riaffermare il ruolo dell'Urbanistica, Commento a: C. Doglio, Il piano aperto, a cura di S. Proli (Elèuthera 2021)

A. M. Brighenti, Il fascino discreto dell'interstizio urbano, commento a: B. Bonfantini, I. Forino, (a cura di), Urban interstices in Italy (Lettera Ventidue 2021)

R. Pavia, Il porto come soglia del mondo, commento a: B. Moretti, Beyond the Port City (Jovis 2020)

S. Sacchi, Lo spazio urbano è necessario, commento a L. Bottini, Lo spazio necessario (Ledizioni 2020)

D. Calabi, La "costituzione" degli ebrei di Roma, commento a: A. Yaakov Lattes, Una società dentro le mura (Gangemi 2021)

F. Ventura, Memoria dei luoghi ed estetica dell'Ircocervo, riflessione a partire da: G. Facchetti, C’era una volta a San Siro (Piemme, 2021) e P. Berdini, Lo stadio degli inganni (DeriveApprodi 2020)

E. Scandurra, Il territorio non è una merce, commento a: M. Ilardi, Le due periferie (DeriveApprodi 2022)

A. Mela, Periferie: serve una governance coerente, commento a: G. Nuvolati, Alessandra Terenzi (a cura di), Qualità della vita nel quartiere di edilizia popolare a San Siro, Milano (Ledizioni 2021)

M. A. Crippa, Culto e cultura: una relazione complessa, commento a: T. Montanari, Chiese chiuse (Einaudi 2021)

V. De Lucia, La lezione del passato per il futuro di Roma, commento a: P. O. Rossi, La città racconta le sue storie (Quodlibet 2021)

M. Colleoni, Mobilità: non solo infrastrutture, commento a: P. Pucci, G. Vecchio, Enabling mobilities (Springer 2019)

G. Nuvolati, Una riflessione olistica sul vivere urbano, commento a: A. Mazzette, D. Pulino, S. Spanu, Città e territori in tempo di pandemia (FrancoAngeli 2021)

E. Manzini, Immaginazione civica, partecipazione, potere, commento a: M. d'Alena, Immaginazione civica (Luca Sossella 2021)

C. Olmo, Gli intellettuali e la Storia, oggi, commento a: S. Cassese, Intellettuali (il Mulino 2021); A. Prosperi, Un tempo senza storia (Einaudi 2021)

A. Bagnasco, Quale sociologia e per quale società?, commento a: A. Bonomi (a cura di), Oltre le mura dell’impresa (DeriveApprodi 2021)

R. Pavia, Le parole dell'urbanistica, commento a A. A. Clemente, Letteratura esecutiva (LetteraVentidue 2020)

G. Laino, L'Italia ricomincia dalle periferie, commento a: F. Erbani, Dove ricomincia la città (Manni 2021)

G. Consonni, La bellezza come modo di intendersi, commento a: M. A. Cabiddu, Bellezza. Per un sistema nazionale (Doppiavoce 2021)