Ilaria Mariotti  
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PANDEMIE? UNA QUESTIONE ANCHE GEOGRAFICA


Commento al libro curato da E. Casti, F. Adobati e I. Negri



Ilaria Mariotti


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Il volume Mapping the Epidemic. A Systemic Geography of COVID-19 in Italy – curato da Emanuela Casti, Fulvio Adobati e Ilia Negri dell’Università degli Studi di Bergamo, pubblicato alla fine del 2021 da Elsevier nella collana “Modern Cartography Series” diretta da Fraser Taylor – offre un contributo importante e unico alla comprensione della pandemia di Covid-19. Esso, infatti, analizza le tendenze al contagio e la diffusione pandemica in Italia in relazione alle caratteristiche territoriali, con particolare attenzione alla Lombardia, regione più colpita, presentando gli esiti di una ricerca iniziata nel febbraio 2020, all’alba della prima "ondata" epidemica, e conclusasi alla fine di giugno, quando l'epidemia era ormai entrata in fase endemica e le misure di blocco adottate per contenerla sono state revocate.

La ricerca ha perseguito un triplice obiettivo:

(i) analizzare il contagio nella sua dimensione spazio-temporale, mettendo in luce le vulnerabilità territoriali;

(ii) costruire mappe riflessive, che offrano una visione capace di affrontare consapevolmente le sfide che il contagio pone;

(iii) ricavare linee guida utili su come difendersi da successive ondate di Covid-19 o successive pandemie.

Come affermano i curatori, questo studio deve essere collocato nel contesto della ricerca sociale che si è sviluppata nel corso del 2020 accanto agli studi biomedici e affonda le sue radici nelle affermazioni di uno dei celebri capostipiti della patologia tedesca del XIX secolo, Rudolf Virchow che affermava: "Un'epidemia è un fenomeno sociale che coinvolge alcuni aspetti medici".

L’ipotesi di partenza della ricerca riguarda l'esistenza di una relazione tra le caratteristiche epidemiologiche e gli aspetti fisici e sociali dei luoghi: il territorio influenza il contagio e le caratteristiche territoriali influenzino l'insorgenza, il decorso, l'intensità e la gravità del contagio. In questo contesto, assume rilevante importanza il “modello reticolare” secondo cui l'abitare si svolge lungo i nodi e le connessioni a livello locale e globale. Ne consegue che, in tempi di pandemia, un reticolo di questo tipo rappresenti la condizione ideale per la diffusione di un virus. In queste condizioni, il contagio avverrà sia per prossimità, che deriva dall'assembramento o dall'affollamento intorno a luoghi ad alta connettività (i.e., “iperluoghi”), sia per “reticolarità”, che deriva dagli spostamenti delle persone sui mezzi di trasporto pubblico.

Inoltre, come descritto da Fraser Taylor nella prefazione, il volume utilizza un metodo innovativo che combina mappe georeferenziate a un approccio statistico/testuale. Vengono, infatti, considerati vari aspetti territoriali (distribuzione e composizione della popolazione; mobilità dei cittadini; distribuzione degli impianti produttivi e dell'inquinamento; capacità di reazione del sistema sanitario e assistenziale) e caratteristiche epidemiche, provenienti da una varietà di fonti, come previsto dal paradigma della cyber cartografia.

Il volume si articola in otto capitoli. All’Introduzione segue il capitolo 1 che tratta la distribuzione dell'infezione in relazione alla popolazione. Si compone di quattro sezioni e propone inizialmente una panoramica dell'infezione a livello europeo; segue l’analisi dell'evoluzione del contagio in Italia, evidenziando come la Lombardia sia stata l'unica regione ad essere gravemente colpita. La terza sezione si concentra sull'analisi dell'epidemia in Lombardia, sia da un punto di vista quantitativo che evolutivo, individuando la "spina dorsale" del massimo contagio che collega i due focolai epidemici di Lodi e Bergamo. Infine, la quarta sezione si focalizza sul livello locale, richiamando i fattori fisici e socio-territoriali della Valle Seriana, conosciuta in tutto il mondo per il triste primato del focolaio più devastante d'Italia.

Da un punto di vista prettamente statistico, ma sempre con una particolare attenzione alle caratteristiche spaziali, il secondo capitolo indaga la mortalità e la gravità del contagio in Italia e in Lombardia. Viene messa in luce l'inadeguatezza dei dati pubblici sugli esiti dell'infezione e viene dimostrato che durante la fase più grave e critica, i decessi ufficiali dovuti alla Covid-19 sono stati in realtà inferiori al numero reale di persone decedute a causa della malattia. Inoltre, emerge che i decessi dovuti a una causa implicita del Covid-19 o a una malattia correlata al virus hanno colpito l'Italia più duramente di altre nazioni europee, e la regione Lombardia più duramente di altre regioni italiane. Inoltre, tra le province, Bergamo è quella che ha pagato di più in termini di mortalità. Ciò conferma l'ipotesi di un territorio anisotropo.

Il terzo capitolo delinea lo scenario europeo in relazione ai principali corridoi di mobilità e affronta la situazione italiana. Viene identifica la Lombardia come la regione con modelli di pendolarismo che influisce sulla diffusione dell'infezione facilitando il contatto reticolare e l'interazione tra le persone. Inoltre, l'utilizzo dei Big Data relativi ai flussi di mobilità rende possibile elaborare una mappatura riflessiva, che trasmette la loro reticolarità e la loro concentrazione spaziale e temporale.

Il capitolo seguente è dedicato alla relazione tra inquinamento atmosferico e intensità del contagio in Italia e Lombardia. Viene realizzata una mappatura dettagliata a livello regionale per la Lombardia, anche in relazione al contesto italiano ed europeo. L'analisi si basa sull'ipotesi che esista una relazione tra il grado di salubrità degli insediamenti e l'inquinamento atmosferico. In particolare, viene analizzata la diffusione di due importanti inquinanti atmosferici, il biossido di azoto e il particolato atmosferico (PM10 e PM2,5).

Il quinto capitolo esplora le dinamiche della diffusione virale e affronta i fattori territoriali che hanno favorito il contagio. Le dinamiche di diffusione (sia per “reticolarità”, sia per prossimità) sono valutate su dati di eventi sportivi che hanno coinvolto le comunità nel periodo precedente alla scoperta dei focolai. Il capitolo esamina anche i sistemi di assistenza sanitaria e di welfare in Italia, alla ricerca di fattori nella loro configurazione o gestione che possano aver influenzato l'intensità e la gravità della diffusione virale. Infine, l'analisi si concentra sulla Lombardia per dimostrare che, sia il sistema sanitario, che quello assistenziale, si basano su strutture centralizzate che hanno reso difficile il controllo del virus.

Il sesto capitolo fornisce una rassegna delle misure di contenimento del contagio adottate dalle istituzioni dell'UE e dai vari Stati europei. Viene sviluppa un'analisi del contesto nazionale, anche a livello regionale, con riferimenti comparativi alle disposizioni adottate in altri Paesi europei. Vengono così offerti elementi per individuare possibili correlazioni tra le curve di infezione e le misure pubbliche adottate su scala nazionale e regionale e per tracciare una cauta valutazione dell'efficacia di tali misure.

Il libro si conclude con un'analisi analisi delle possibili nuove direzioni per la governance territoriale, che sostiene un approccio che affronti le questioni pandemiche, ambientali e sociali come un insieme integrato.

La ricerca mette, quindi, in luce come la crisi sanitaria abbia portato a un riconoscimento delle vulnerabilità sociali e territoriali che mettono in discussione gli attuali modelli di vita e ci spingono a ripensarli. Le questioni pandemiche, ambientali e sociali non sono che tre elementi inscindibili da affrontare per rielaborare la governance territoriale. Occorre, inoltre, prevedere una progressiva transizione verso rinnovati modi di vivere il territorio, che possono essere visti come strumenti per soddisfare i bisogni dell'uomo, garantire la sua qualità di vita, il bilanciamento vita privata-lavoro e, in ultima analisi, raggiungere il benessere e la felicità. In questo contesto si inseriscono gli studi sui modelli di organizzazione del tempo e dello spazio della città (i.e., il paradigma della “città a x minuti”) e sui modelli di lavoro ibrido che implicano anche l’utilizzo di “luoghi terzi” del lavoro (spazi di coworking, spazi collaborativi, spazi ibridi) in aree periferiche, rurali e luoghi di vacanza. La crescente domanda di vivere e lavorare vicino alla natura, espressa soprattutto dalle nuove generazioni, dovrebbe indirizzare gli studi degli scienziati del territorio così come le nuove politiche a scala urbana, regionale, nazionale.

L’analisi della pandemia e dei suoi effetti è molto preziosa per gli studiosi del territorio e potrebbe essere arricchita da ulteriori analisi statistiche ed econometriche per corroborare i risultati relativi alle determinanti della diffusione della pandemia e ai suoi impatti. Diversi studi sono stati condotti in questo senso, ma l’utilizzo dei molteplici dati presentati nel volume potrebbe produrre ulteriori risultati utili a comprendere il fenomeno.

Per concludere, questo libro contribuisce a ridefinire il ruolo della geografia moderna. Ma non solo: è interdisciplinare e intergenerazionale. Geografia, statistica e urbanistica sono in stretta e proficua relazione. Come la intrattengono le diverse generazioni di studiosi che vi hanno contribuito.

Ilaria Mariotti

 

 

N.d.C. Ilaria Mariotti è professore associato di Economia Urbana e Regionale presso il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano. Ha conseguito un master di ricerca in Regional Studies alla University of Reading (UK), un Ph.D in Economic Geography alla University of Groningen (NL) e un Ph.D in Economia dei Trasporti all’Università degli Studi di Genova. È membro del Consiglio Direttivo dell’AISRe (Associazione Italiana di Scienze Regionali).

I principali interessi di ricerca riguardano: localizzazione delle imprese, distretti industriali e cluster di imprese; imprese di trasporto e logistica; remote working, nuovi luoghi del lavoro ed effetti sul contesto urbano e regionale. È Action Chair e Grant Holder Scientific Representative della Cost Action CA18214 “The Geography of New Working Spaces and the Impact on the Periphery” (2019-2024) e coordinatrice per il DAStU-Politecnico di Milano del Progetto CORAL “Exploring the impacts of collaborative workspaces in rural and peripheral areas in the EU” Horizon 2020 - Marie Curie -ITN-2020 (Marie Skłodowska-Curie Innovative Training Networks) (2021-2024). È membro del gruppo di ricerca del DAStU-Politecnico di Milano per il progetto Horizon MOBI-TWIN (2023-2025) e responsabile per il DAStU-Politecnico del progetto Horizon REMAKING (2024-2027) e dello Spoke 10 - Freight and logistics, PNRR. E’ research fellow di c.MET05, Centro Universitario Nazionale di Economia Applicata e research fellow della Regional Studies Association (RSA).

Tra i suoi libri: Transport and logistics in a globalizing world. A focus on Italy (Springer, 2015); Città nel Covid. Centri urbani, periferie e territori alle prese con la pandemia (con Bellandi M. e Nisticò R., 2021, Donzelli Editore); New workplaces: Location patterns, urban effects and development trajectories. A worldwide investigation (con Di Vita S. e Akhavan M., 2021, Springer); The COVID-19 pandemic and Future of Working Spaces (con Di Marino M. e Bednar P., 2023, Routledge).

Ha inoltre pubblicato su diverse riviste internazionali, tra cui: European Planning Studies; Regional Studies, Regional Science; Journal of Urban Technology; Socio-Economic Planning Sciences; Structural Change and Economic Dynamics; Italian Journal of Regional Science; Regional Science Policy & Practice; Industry and Innovation; Research in Transportation Business & Management; Journal of Transport Geography; Annals of Regional Science; Cities; International Business Review.

N.B. I grassetti nel testo sono nostri.

R.R.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

08 SETTEMBRE 2023

CITTÀ BENE COMUNE

Ambito di riflessione e dibattito sulla città, il territorio, l'ambiente, il paesaggio e le relative culture progettuali

ideato e diretto da
Renzo Riboldazzi

prodotto dalla Casa della Cultura e dal Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano

in redazione:
Elena Bertani
Luca Bottini
Oriana Codispoti

cittabenecomune@casadellacultura.it

iniziativa sostenuta da:
DASTU - Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano
 

 

 

Conferenze & dialoghi

2017: Salvatore Settis
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

2018: Cesare de Seta
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

2019: G. Pasqui | C. Sini
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

2021: V. Magnago Lampugnani | G. Nuvolati
locandina/presentazione
sintesi video/testo integrale

 

 

Gli incontri

2021: programma/1,2,3,4
2022: programma/1,2,3,4
2023: programma/1,2,3,4
 
 

 

Gli autoritratti

2017: Edoardo Salzano
2018: Silvano Tintori
2019: Alberto Magnaghi
2022: Pier Luigi Cervellati

 

 

Le letture

2015: online/pubblicazione
2016: online/pubblicazione
2017: online/pubblicazione
2018: online/pubblicazione
2019: online/pubblicazione
2020: online/pubblicazione
2021: online/pubblicazione
2022: online/pubblicazione
2023:

A. di Campli, Prepararsi all'imprevedibile, commento a: S. Armondi, A. Balducci, M. Bovo, B. Galimberti (a cura di), Cities Learning from a Pandemic. Towards Preparedness, (Routledge, 2023)

L. Nucci, Roma, la città delle istituzioni, commento a: (a cura di) A. Bruschi, P. V. Dell'Aira, Roma città delle istituzioni. Strategie, piani e progetti, Quodlibet 2022

G. Azzoni, Per un'etica della forma architettonica, commento a: M. A. Crippa, Antoni Gaudì / Eladio Dieste. Semi di creatività nei sistemi geometrici (Torri del vento, 2022)

S. Spanu, Sociologia del territorio: quale contributo?, commento a: A. Mela, E. Battaglini (a cura di), Concetti chiave e innovazioni teoriche della sociologia dell’ambiente e del territorio del dopo Covid-19 ("Sociologia urbana e rurale", n. mon. 127/2022)

F. Camerin, La dissoluzione dell'urbanistica spagnola, commento a: M. Fernandez Maroto, Urbanismo y evolución urbana de Valladolid (Universidad de Valladolid, 2021)

M.Bernardi, Il futuro è nel glocalismo, commento a: P.Perulli, Nel 2050. Passaggio al nuovo mondo (il Mulino, 2021)

F.Ventura, Edifici, città e paesaggi biodegradabili, commento a: V. De Lucia, L’Italia era bellissima (DeriveApprodi, 2022)

M. Ruzzenenti, La natura? Un'invenzione dei tempi moderni, commento a: B. Charbonneau, Il Giardino di Babilonia (Edizioni degli animali, 2022)

G. Nuvolati, Il design è nei territori, commento a: A. Galli, P. Masini, I luoghi del design in Italia (Baldini & Castoldi, 2023)

C.Olmo, Un'urbanistica della materialità e del silenzio, commento a:C. Bianchetti, Le mura di Troia (Donzelli, 2023)

E. Scandurra, Dalle aree interne un'inedita modernità, commento a: L. Decandia,Territori in trasformazione (Donzelli, 2022)

M. Brusatin, Parlare al non-finito & altro, commento a: L. Crespi, Design del non-finito (Postmedia, 2023)

H. Porfyriou, L'urbanistica tra igiene, salute e potere, commento a: G. Zucconi, La città degli igienisti (Carocci, 2022)

G. Strappa, Ogni ricostruzione è progetto, note a partire a: E. Bordogna, T. Brighenti, Terremoti e strategie di ricostruzione (LetteraVentidue, 2022)

L. Bifulco, Essere preparati: città, disastri, futuro,
commento a: S. Armondi,
A. Balducci, M. Bovo,
B. Galimberti (a cura di), Cities Learning from a Pandemic: Towards Preparedness (Routledge, 2022)

A. Bruzzese, Una piazza per ogni scuola, commento a: P. Pileri, C. Renzoni, P. Savoldi, Piazze scolastiche (Corraini, 2022)

C. Sini, Più che l'ingegnere, ci vuole il bricoleur, commento a: G. Pasqui, Gli irregolari (FrancoAngeli, 2022)

G. De Luca, L'urbanistica tra politica e comorbilità, commento a: M. Carta, Futuro (Rubbettino, 2019)

F. Erbani, Una linea rossa per il consumo di suolo, commento a: V. De Lucia, L’Italia era bellissima (DeriveApprodi, 2022)

F. Ventura, L'urbanistica fatta coi piedi, commento a: G. Biondillo, Sentieri metropolitani (Bollati Boringhieri, 2022)

E. Battisti, La regia pubblica fa più bella la città, commento a: P. Sacerdoti, Via Dante a Milano (Gangemi, 2020)

G. Nuvolati, Emanciparsi (e partecipare camminando), commento a: L. Carrera, La flâneuse (Franco Angeli, 2022)

P. O. Rossi, Zevi: cinquant'annidi urbanistica italiana, commento a: R. Pavia, Bruno Zevi (Bordeaux, 2022)

C. Olmo, La memoria come progetto, commento a: L. Parola, Giù i monumenti? (Einaudi, 2022); B. Pedretti, Il culto dell’autore (Quodlibet, 2022); F. Barbera, D. Cersosimo, A. De Rossi (a cura di), Contro i borghi (Donzelli, 2022)

A. Calafati, La costruzione sociale di un disastro, commento a: A. Horowitz, Katrina. A History, 1915-2015 (Harvard University Press, 2020)

B. Bottero, Città vs cittadini? No grazie, commento a: M. Bernardi, F. Cognetti e A. Delera, Di-stanza. La casa a Milano (LetteraVentidue, 2021)

F. Indovina, La città è un desiderio, commento a: G. Amendola, Desideri di città (Progedit, 2022)

A. Mazzette, La cura come principio regolatore, F. C. Nigrelli (a cura di), Come cambieranno le città e i territori dopo il Covid-19 (Quodlibet Studio, 2021)

P. Pileri, La sostenibilità tradita ancora, commento a: L. Casanova, Ombre sulla neve. Milano-Cortina 2026 (Altreconomia, 2022)

A. Muntoni, L'urbanistica, sociologia che si fa forma, commento a: V. Lupo, Marcello Vittorini, ingegnere urbanista (Gangemi, 2020)